Premio Viareggio-Rèpaci
Il ‘Viareggio’ apre in Italia la stagione dei grandi Premi letterari del Novecento: nasce in Versilia nel 1929 sulla spiaggia e “sotto un ombrellone” per iniziativa dei tre amici Leonida Rèpaci, Carlo Salsa e Alberto Colantuoni. L’eletta compagnia accoglie poi Primo Conti e Gian Capo, con l’intenzione di sottrarre il Premio al chiuso dei cenacoli e di aprirlo en plein air alla libera circolazione delle idee nella società letteraria italiana.
Dedicato a opere scritte in italiano da autori di nazionalità italiana, pubblicate nel periodo compreso tra il 1° giugno dell’anno precedente e il 31 maggio dell’anno in corso, la proclamazione dei vincitori avviene a Viareggio durante la stagione estiva.
Si suddivide in Premio Viareggio-Rèpaci per la Narrativa, Premio Viareggio-Rèpaci per la Poesia, Premio Viareggio-Rèpaci per la Saggistica.
Viareggio fu scelta perché...
“Noi fondatori intendemmo contraccambiare la bella spiaggia di quell’amore che aveva saputo accendere nel fondo di noi, da quando avevamo associato il suo nome a quello di Shelley, il ricordo di un tonfo di risacca al crepitio del rogo col quale un Poeta ritornava, dio immortale, ai puri spazi da cui era disceso per scolpire la statua di Prometeo, finalmente liberato dalle potenze e dalle presenze del Male” (Leonida Rèpaci).